Software Libero e Open Source Cloud medio

In alcuni contesti, il concetto di Software Libero sembra non essere stato ancora del tutto compreso. I motivi sono da ricercare in alcuni infondati pregiudizi che ne alterano la percezione della visione d’insieme per i più variegati motivi.

Software libero è una questione di libertà, non di prezzo. Per comprendere a pieno il concetto, bisognerebbe pensare alla libertà di parola e non alla “birra gratis”. Notare che il termine free in inglese significa sia gratuito che libero, in italiano il problema non si pone.

Tuttavia, è anche questo abile giochino di parole che il Free Software ha acquisito la sua immensa popolarità.

Cos’è Il Software Libero o Free Software

Il concetto di software libero discende naturalmente da quello di libertà di scambio di idee e di informazioni. Sappiamo bene come negli ambienti scientifici, quest’ultimo principio è tenuto in alta considerazione per il modo in cui si è dimostrato fecondo. È ad esso infatti che è generalmente attribuita gran parte dell’eccezionale ed imprevedibile crescita del sapere e della conoscenza negli ultimi tre secoli.

La libertà di scambio di idee non è tuttavia una questione puramente pratica: essa è anche alla base dei concetti di libertà di pensiero e di espressione. In modo analogo alle idee, il software è un oggetto immateriale, e può essere generato, riprodotto e trasmesso facilmente.

In modo simile a quanto avviene per le idee, parte essenziale del processo che sostiene la crescita e l’evoluzione del software è la sua libera diffusione. Ed ogni giorno di più, come le idee, il software permea il tessuto sociale e lo influenza, produce effetti etici, economici, politici e in un senso più generale esso influisce sugli aspetti culturali delle società.

Il Software quindi, per essere libero deve necessariamente essere anche aperto, cioè Open. Aperto cioè a chiunque desideri approfondire il suo funzionamento e le sue caratteristiche. Che sia quindi Open Source.

Il Modello generale dell’Open Source

Il free software è un software che l’utente, che ne ha le capacità, può eseguire, distribuire, studiare e modificare per qualsiasi scopo.

Il modello Open Source è un metodo di sviluppo software collaborativo che sfrutta il potere della revisione tra pari e la trasparenza del processo per sviluppare codice liberamente accessibile da chiunque.

L’Open Source attinge a un ecosistema di migliaia di sviluppatori e clienti in tutto il mondo per guidare l’innovazione e di conseguenza il progresso.

Come nasce il Software Libero

Fu proprio Richard M. Stallman, nei primi anni Ottanta, a formalizzare per la prima volta il concetto di software libero. La definizione di Stallman, che da subito assurse al ruolo di definizione per eccellenza di Free Software, assume la forma di quattro principi di libertà:

  • Libertà 0, Libertà fondamentale: La libertà di eseguire il programma per qualunque scopo, senza vincoli sul suo utilizzo.
  • Libertà 1: La libertà di studiare il funzionamento del programma, e di adattarlo alle proprie esigenze.
  • Libertà 2: La libertà di redistribuire copie del programma.
  • Libertà 3: La libertà di migliorare il programma, e di distribuirne i miglioramenti.

Il software distribuito con una licenza che rispetti questi principi può essere considerata a pieno titolo software libero (in inglese: Free Software).

Nel 1984 Richard M. Stallman diede vita al Progetto GNU, proprio con lo scopo di tradurre in pratica il concetto di software libero, dando così vita alla Free Software Foundation (FSS). La fondazione che ha l’obbiettivo di fornire supporto logistico, legale ed economico al progetto GNU, cioè al progetto per un sistema compatibile con UNIX; ovvero, al sistema operativo GNU.

Il Software Libero è libertà

Abbiamo già detto che il software per essere considerato libero deve rispettare le 4 principali libertà, ma quale è il suo significato nel mondo reale?

Un programma è libero se l’utente ha tutte e 4 le libertà in modo adeguato. In particolare, deve essere libero di ridistribuire copie con o senza modifiche, gratis o addebitando le spese di distribuzione e spedizione a tutti ed ovunque. Essere liberi di fare questo significa (tra l’altro) che non si è costretti a pagare o chiedere nessun permesso.

Si può aver ottenuto copie di software GNU a pagamento, o averle ottenute gratuitamente, senza cioè nessun costo. Indipendentemente da come si siano acquisite le copie, si ha sempre la libertà di copiare, cambiare e ridistribuire il software nel modo che si desidera.

Queste libertà per essere reali devono essere irrevocabili fin tanto che non si fa qualcosa di illegale o sbagliato. Se lo sviluppatore originale del software avesse il potere di revocare la licenza, anche senza nessun motivo, il software non sarebbe libero.

Il movimento open source

Nel 1998 Bruce Perens, Eric Raymond e altre personalità nel campo del software libero si convinsero che i principi di libertà associati ad esso fossero visti con sospetto dal mondo degli affari, a causa della loro carica ideologica.

Decisero perciò di evitare accuratamente ogni riferimento a considerazioni politiche o di principio. Se posero l’obbiettivo di lanciare una campagna di promozione del software libero che ne mettesse in luce i numerosi vantaggi pratici. Vantaggi pratici, appunto, come la facilità di adattamento, l’affidabilità, la sicurezza, la conformità agli standard, l’indipendenza dai singoli fornitori.

A tal fine scrissero la Open Source Definition, il documento fondamentale del movimento open source.

Il movimento open source ottenne fin da subito vasto successo. Contribuì da subito a sdoganare il concetto di software libero in campo aziendale, dove era inizialmente guardato con sospetto o condiscendenza.

Il ruolo fondamentale di IBM

Un esempio di questo successo è l’atteggiamento di IBM, che è di fatto l’azienda che ha operato i maggiori investimenti nel campo del software libero. Da notare infatti, che Big Blue parla esclusivamente di open source, ma mai di free software.

La voluta neutralità del movimento open source verso gli aspetti etici e politici del software libero è la caratteristica sostanziale che lo distingue dalla filosofia di quest’ultimo. Quest’ultimo infatti, contrariamente al open source, a pone l’accento su motivazioni più ideologiche e che sconfinano nella politica.

Parlare di free software piuttosto che di open source è infatti una questione politica piuttosto che pratica. Entrambi i movimenti concordano comunque sulle licenze considerate accettabili, ed hanno obiettivi e mezzi comuni.

L’impatto del Software Libero

La rilevanza economica del software libero è ancora molto ridotta, ma è in fortissima crescita ormai da parecchi anni. Tuttavia, è lecito supporre che tale crescita continui nel prossimo futuro, anche grazie ai vantaggi tecnici ed economici che il free software può innescare.

Ad oggi, il software libero è ampiamente diffuso in ambito accademico, industriale e fra gli appassionati di calcolatori, soprattutto grazie ai sistemi GNU Linux. Questi sistemi liberi sono disponibili a costi molto bassi, ben inferiori a quelli di analoghi sistemi proprietari. Tuttavia, a causa delle loro caratteristiche, il loro uso richiede una buona cultura di base nel campo del software.

In ambito accademico viene molto apprezzata la possibilità di personalizzare ogni parte del sistema, visto che i programmi liberi sono liberamente modificabili (Libertà 1). In ambito industriale, si apprezza l’affidabilità dei sistemi liberi. Ciò è dovuto al fatto che quando un utente corregge un errore in un programma solitamente rende disponibile la correzione agli altri utenti (Libertà 3). Gli appassionati di calcolatori apprezzano lo spirito di condivisione esistente fra gli utenti di software libero.

Non solo motivazioni tecniche

Ma le implicazioni dell’uso del software libero non sono soltanto tecniche ed economiche. Il software è ormai avviato ad occupare un ruolo di primo piano nella vita quotidiana, ed è destinato a cambiare in maniera profonda la società.

È per queste profonde ragioni che:

  • La nostra libertà futura dipenderà molto anche dalla capacità di ognuno di noi di controllare il software;
  • Ai tradizionali principi di libertà sessuale, di culto, di movimento, di espressione deve essere affiancata la libertà del software;
  • La nostra libertà futura dipenderà anche dall’uso di software libero.

Conclusioni

Free Software e Open Source Software condividono i medesimi valori, tanto che entrambi i termini vengono spesso usati come sinonimi nel lessico quotidiano. Tuttavia essi non sono sinonimi, e spesso sono combinati nella locuzione: free and open source software.

Indipendentemente dal nome, che comunemente si utilizza, l’impatto che esso ha avuto nel settore informatico è stato enorme, negli ultimi decenni.

Il free software è difatti alla base di numerosi prodotti che ormai fanno parte integrante del nostro vivere quotidiano. Senza di esso oggi sarebbe semplicemente impensabile avere a disposizione strumenti come il sistema operativo GNU Linux e di altre svariate migliaia di software di uso comune che l’utente utilizza quotidianamente senza neppure esserne a conoscenza.

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Massimo Di Primio
Sistemista informatico di lungo corso, appassionato di tecnologia. Da molti anni sviluppo software per applicazioni professionali con l'intento di renderle più sicure e fruibili all'utente. Consulente informatico e fondatore di Diprimio.com, per il supporto, l'assistenza e la manutenzione di infrastrutture informatiche a clienti business.

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